Bologna, 7 gennaio 2025 – Dopo la Svezia, che ha annunciato analogo provvedimento qualche mese fa, ora anche la Danimarca mette mano ai regolamenti del dressage nazionale, anticipando in qualche misura quelli della Fei.
Dallo scorso 1 gennaio, la Danish Ride Forbund – la federazione danese – ha sancito che dalle categorie A (le più impegnative) fino alle E, in tutte le gare nazionali di dressage l’uso della capezzina sarà opzionale. E questa apertura non è l’unica…
Sempre a decorrere dall’inizio di quest’anno, nella categorie meno impegnative (C, D e E) si potrà competere bitless. Morso e filetto rimarranno opazionali.
Laddove la Fei ha solo recentemente prodotto uno strumento per la misurazione della capezzina che dovrebbe entrare in uso – salvo controversie – nel secondo semestre di quest’anno, in Danimarca si tiene d’occhio questo tema dal 2018.
Per quanto riguarda l’uso degli speroni, altro argomento spesso divisivo rispetto al grande pubblico, non possono essere più lunghi di 2 cm, con misurazione che parte dal tacco dello stivale fino alla parte più estrema dello sperone. Ciò varrà sia per il dressage sia per il salto tra i pony.
Per tutte le gare Fei in Danimarca, rimarranno validi i regolamenti promulgati dalla Federazione Equestre Internazionale.
Uno scatto in avanti: perché?
La Federazione danese avrebbe messo mano ai regolamenti nazionali in risposta ai suggerimenti dei suoi tesserati e stakeholders, così come è stato reso noto senza che tuttavia venisse specificato altro.
Del resto, gli attenti dirigenti sportivi del paese scandinavo hanno percepito una certa insofferenza rispetto ai rallentamenti della Fei nel proporre un nuovo modello di equitazione sportiva. Che sia calzante con il desiderio di guadagnare una reale social licence presso il pubblico dei ‘non-equestri’.
Nel Paese della principessa Benedikte – appassionatissima di cavalli che ha lasciato proprio in questo periodo la guida della federazione dopo 32 anni – il tema è così sentito che lo scorso novembre è intervenuto perfino il Consiglio per l’etica degli animali del Ministero dell’Agricoltura danese. Alla fine di un dibattito largamente condiviso, il Consiglio etico ha concluso che se i regolatori sportivi non sono in grado di proteggere i cavalli sportivi, lo Stato deve intervenire. Il Consiglio per l’etica ha scritto formalmente al governo danese raccomandando di introdurre leggi che vietino, tra l’altro, le doppie briglie, imboccature troppo severe, le redini di ritorno e l’iperflessione.
Una stagione da dimenticare
Per una nazione che si sta spendendo con tanta energia per aderire a un modello di benessere animale anche nell’ambito agonistico di vertice, il 2024 è stato sicuramente un anno da dimenticare. All’origine dei malumori dell’opinione pubblica e del conseguente giro di vite, starebbero in larga parte anche gli scandali che hanno coinvolto due figure iconiche dell’equitazione danese come Andreas Helgstrand e Carina Cassoe Kruth. Entrambi furono accusati di pratiche di addestramento illegali e contrarie al benessere dei cavalli. Ed entrambi furono sanzionati con multe e appiedamenti che sono arrivati alla naturale conclusione proprio in questi giorni.